Nel silenzio delle nostre parole di Simona Sparaco – Review
Per la rubrica #repost oggi pubblico anche la recensione del romanzo Vincitore del Premio DeA Planeta 2019. Letto a giugno 2019.
“Le combustioni sono processi di ossidazione. In natura, a temperatura ambiente, procedono a velocità bassissime, come se fossero in stato di apparente “letargo”. Esiste una soglia, detta di attivazione, al di sotto della quale le molecole che compongono la materia si urtano senza reagire.”
Simona Sparaco, vincitrice del Premio Dea Planeta, arriva in libreria con un romanzo corale.
Ispirato dal rogo della Grenfall Tower di Londra, (2017), nel romanzo: Nel silenzio delle nostre parole, si narra la storia a più voci degli abitanti di un palazzo – immaginario – che da lì a quindici ore dagli eventi che si susseguiranno, andrà in fiamme.
Berlino.
Al primo piano di un palazzo dai muri rosa, c’è Naima. Moglie di Gerar, e madre di Bastien.
Al piano superiore, nell’appartamento sottostante a quello da cui partirà l’incendio, c’è Polina. Compagna di Michael, regista russo, e madre di Jenis. Un neonato di soli due mesi.
Due piani più su, c’è Alice. Originaria di Tivoli. Studentessa in Erasmus, che convive insieme al pittore di Dresda, Matthias.
E poi c’è il 3b. Appartamento nella quale vivevano una coppia di coniugi attualmente impegnati in una battaglia legale. Coniugi che prima di partire, hanno dimenticato di staccare la spina del frigorifero che da lì a tempo dopo, andrà in cortocircuito e innescherà l’incendio.
Di fronte al palazzo, nella quale entriamo attraverso le reazioni immediate dei loro abitanti, c’è un locale turco, aperto H24, dove Hulya, giocatrice di rugby, è di turno.
All’interno delle mura, già invase dal fumo, c’è chi ancora dorme. Chi invece viene svegliato dal pianto di un neonato. Chi tenta a carponi, faticando a respirare, di raggiungere la camera per svegliare un famigliare. Da fuori, qualcuno si accorge delle fiamme e chiama i vigili del fuoco. Matthias è rimasto bloccato nell’ascensore. Alice, si accorge dell’incendio quando l’appartamento ha già preso fuoco.
Quindici ore prima che questo divampi, approfondiamo il profilo spicologico di tutti i protagonisti del romanzo. Ripercorriamo le loro vite, i legami familiari che hanno. E scopriamo attraverso minuti contati i loro sogni, e i loro progetti per il futuro.
Scopriamo che Polina, in seguito al parto che l’ha costretta ad abbandonare la sua carriera di etoile, è entrata in uno stato depressivo che la porta a chiedersi se vale la pena di vivere.
Nell’attività turca h24, Hulya, che conosce appena, è innamorata di lei.
Bastien, il figlio di Naima – malata di sclerosi e costretta su una sedia a rotelle – vorrebbe, spinto dalla compagna, trovare un modo per cambiare la vita ai suoi anziani genitori.
Alice. Originaria di Tivoli. Figlia di una coppia che gestisce una trattoria. Assillata continuamente dalla madre Silvana, che vorrebbe sapere tutto quello che fa lì a Berlino, invece di studiare, convive e passa il tempo insieme a Matthias, l’artista di Dresda di cui si è follemente innamorata.
L’incendio arriva all’improvviso. Drammaticamente, brucia e porta con sé pezzi di vite abitudinarie. Sogni. Volontà.
Un futuro che viene arso davanti agli occhi increduli di chi si muove e fa di tutto per salvare la vita di chi è intrappolato nel palazzo.
“Ma anche per lui, come per molti di loro, le fiamme di quella notte avevano rappresentato allo stesso tempo una fine e un inizio: dopo aver letto il nome di **** sul giornale, la madre lo aveva chiamato, con un tono di voce molto diverso dall’ultima volta che si erano sbattuti una porta in faccia.
Un romanzo fluido, poiché la storia narrata è destinata, attraverso dei dialoghi tridimensionali a toccare le corde di ogni lettore.
In ogni cuore, in ogni mente, è depositata una quantità di parole mai dette. In attesa di un momento preciso. Di un giorno, un ora, in cui il coraggio avrà la meglio su tutti quei pensieri negativi e timorosi che ci portiamo dentro. Noi, come i protagonisti, attendiamo tutti un rilascio. Nel: Il silenzio delle nostre parole, conosciamo persone comuni, che vivono un palazzo comune, all’interno di un quartiere comune, che si ritrovano, attraverso la deflagrazione della loro abitazione a superare l’ostacolo tra l’io e il tu. Nei resti delle braci, ritroviamo la speranza di una rinascita. Nel dolore, nell’unione, nei silenzi, negli sguardi che arriveranno nei giorni a seguire, Simona Sparaco riesce a catapultarci in un evento tragico e drammatico. Regalandoci nella fine, una riflessione particolare su tutti i silenzi che seguono le parole che mai diciamo. Assolutamente da leggere.